Nella mattinata del 18 aprile la comunità scolastica che ha dato vita allo Sperimentale di Gubbio si è riunita per ricordare la fecondità di quella esperienza formativa ispirata dal genio di Maria Letizia Cassata e per riflettere sull’eredità pedagogica e didattica che lo Sperimentale lascia alla scuola di oggi.
Ex insegnanti, studenti e genitori, insieme ai rappresentanti delle Istituzioni di governo del territorio, prendendo spunto dalla memoria ancora viva di ciò che lo Sperimentale ha rappresentato per migliaia di giovani anche provenienti da fuori regione, hanno parlato del futuro della scuola e del ruolo strategico della formazione nella società della conoscenza. L’iniziativa, quindi, oltre ad avere una connotazione celebrativa, è stata ancora un’occasione per parlare ancora di scuola, delle prospettive di riforma, del ruolo che gli attori principali dovranno avere in essa, proprio in concomitanza con un dibattito nazionale che si fa particolarmente acceso.
Incardinato nell’Istituto Statale d’Arte, lo Sperimentale prese avvio nel 1974 nel quadro delle iniziative di sperimentazione didattica, metodologica e organizzativa previste dal DPR 419/74. La sua struttura si caratterizza fin dall’inizio per la presenza di un Biennio Unitario Orientativo e degli indirizzi di triennio Scientifico-Ecologico e Urbanistico.
Annesso nel 1978 all’Istituto Tecnico Industriale attiva gli indirizzi Agrario, Biologico-Sanitario, Informatico, Linguistico-aziendale e Urbanistico-Edilizio.
Nel 1985 il Ministro della Pubblica Istruzione, con proprio Decreto, riconosce al Quinquennio Sperimentale funzionante presso l’ITI di Gubbio il carattere di “Istituzione Sperimentale Permanente” a norma dell’art. 3 del DPR 419/74 per le connotazioni culturali della proposta formativa in uso presso lo Sperimentale:
· indirizzi ad alta valenza formativa e professionale;
· ampio sostegno della cultura generale alla professionalità di base;
· originalità del lavoro “per progetti”;
· attività di tirocinio e di lavoro nell’ambito del territorio;
· forte capacità di raccordo con il mondo del lavoro;
· iniziativa dei “rientri” scolastici con la formula della spendibilità dei crediti di lavoro;
· interessante modello dell’Indirizzo Biologico-Sanitario fondato sull’interazione formativa tra Scuola dello Stato, Regione dell’Umbria (Formazione Professionale), Università degli Studi di Perugia e ASL Alto Chiascio per la formazione del personale infermieristico, iniziativa che rimarrà un’esperienza unica in Italia.
Quell’esperienza era figlia della stagione dei Decreti Delegati, quando ancora l’Autonomia scolastica era lontana dall’essere realizzata; eppure fu possibile “inventarsi” una Scuola. L’arrivo dell’autonomia, alla fine degli anni Novanta, non riuscì a liberare le energie positive di cui le scuole erano e sono piene, autonomia incastrata tra macchinosità burocratiche e vincoli di bilancio, sempre più stringenti.
Dal 1° settembre 2014 diventa Istituto di Istruzione Superiore ‘Cassata Gattapone’ con 1122 allievi , n. 10 indirizzi di studio, n. 137 docenti , n. 49 personale amministrativo tecnico e ausiliario. Il n. dei diplomati al 2014 è stato di n. 5.009 allievi.